Metodologia Infanzia

Già da alcuni anni, le attività didattiche vengono organizzate applicando  il modello  di programmazione per “sfondo integratore”. Con questo metodo è possibile inventare il percorso operativo ogni anno e stabilire collegamenti e connessioni  tra le diverse informazioni, i vari concetti e i molteplici percorsi proposti all’interno della stessa struttura didattica. 

Lo scopo fondamentale della programmazione è quello di aiutare gli alunni a vivere in modo unitario l’esperienza scolastica. L’organizzazione delle attività si fonda perciò su una continua e responsabile riflessione educativa e su una flessibilità operativa e didattica, nel rispetto dei ritmi, degli interessi, delle attitudini e delle capacità personali degli alunni, attraverso un’appropriata regia pedagogica. 

Il principale criterio di scelta e di organizzazione del curricolo consiste in una programmazione didattica collegiale suddivisa in scansioni: annuale, mensile e, quando necessario, per sezioni. 

Durante gli incontri di programmazione vengono fissati obiettivi a lungo, medio e breve termine, caratterizzati da continuità, reversibilità e coerenza nel passaggio da ogni tappa a quella successiva.

La presenza di insegnanti motivati, preparati e attenti alle specificità dei bambini e dei gruppi di cui si prendono cura, è una prerogativa indispensabile per la costruzione di un ambiente educativo accogliente, ben organizzato, sicuro e capace di suscitare la fiducia dei genitori e della comunità.

La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo, la formazione continua in servizio, la riflessione sulla pratica didattica ed è stimolata al meglio dalla presenza di un dirigente che ne coordini la formazione pedagogica in itinere.

Gli eventi, le esperienze della vita quotidiana di un bambino dai 3 ai 6 anni diventano variabili essenziali nella composizione del quadro di sviluppo del bambino stesso.

L’osservazione attenta e prolungata nel tempo, messa in atto per registrare un insieme di dati rilevanti, è la prima metodologia per costruire  “percorsi a misura di bambino”.

Obiettivo principale è quello di promuovere una scuola che “fa star bene” per un sereno apprendimento attraverso la cura degli ambienti, la predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta dell’intera giornata scolastica.

In particolare, la metodologia della scuola dell’infanzia riconosce come suoi punti cardine:

  • Il dialogo costante e lo scambio di informazioni con le famiglie al fine di instaurare un rapporto di fiducia reciproca
  • La vita di relazione per favorire l’apprendimento delle prime regole comunitarie ed instaurare un clima sociale positivo.
  • La valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni, quale risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni.
  • Promuovere l’esperienza, l’esplorazione e la ricerca per costruire una scuola del “fare” al fine di attivare adeguate strategie di pensiero.

La famiglia, pertanto, diventa un tassello importante e prezioso per l’insegnante: essa infatti rappresenta per il bambino il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo.

Nelle diversità di stili di vita, di culture, di scelte etiche e religiose, le famiglie sono portatrici di risorse che devono essere valorizzate nella scuola, per far crescere una solida rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise.

Anche le famiglie dei bambini con abilità diverse trovano nella scuola un adeguato supporto capace di promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione.